LA PROVA DELLA STREGA

LA PROVA DELLA STREGA
27/08/2021
“...Toccava il culo a una signora
E rideva e toccava
Sembrava lui il padrone...”
L’ultima luna di Lucio Dalla.
In questo effetto si parla di streghe e di come erano giudicate.
Quando penso a un giudice che doveva valutare se una persona era o no una strega, mi viene in mente il verso della canzone di Lucio Dalla che ho citato all’inizio, questi giudici sembravano i padroni del corpo e delle anime di quelle persone, potevano fargli di tutto solo perché non la pensavano o non erano come loro. E’ triste pensare che a volte ancora oggi alcuni la pensano così, considerando il corpo e le anime degli
altri roba loro, o ancora peggio non considerandoli affatto perché sono diversi da loro.
EFFETTO E PRESENTAZIONE:
Il Mago (che ovviamente sei tu) Inizia dicendo: Quello che vedete è uno strumento per esaminare una presunta strega.(Mostri una collana con tre
teschi come in foto ). Il suo scopo era chiaro; si poneva la collana all’interno della mano della presunta sposa del diavolo, la collana era fermata con un nodo sopra al dorso della medesima, i fili che passavano attraverso le sfere erano di metallo incandescente, il fabbro con cautela li annodava sulla mano, con ferri predisposti. (nel mentre poni la collana nella mano della spettatrice/spettatore e fai il nodo sul dorso della sua mano). I due capi che fuoriuscivano erano tenuti con pinze ai due lati della strega da altrettanti energumeni. (dai i capi a tenere ad altrettanti spettatori). Alla domanda dell’inquisitore: sei tu sposa del demonio ?
I due capi erano tirati con forza, se essa non era strega la mano cadeva tagliata dal filo ma la donna era liberata, perché nessun prodigio l’aveva salvata.
Se le corde gli passavano attraverso, la mano era salva, ma la strega era rivelata e doveva essere bruciata.

Rivolgendoti alla spettatrice:
Stia tranquilla questa sera non sarà bruciata se la magia si rivelerà … ma il rischio di rimanere
senza una mano c’è.
Ora le spiego il segreto per evitare sofferenza, io conterò fino a tre, lei al tre trattenga il fiato,
chiaro? Ad un cenno di assenso della spettatrice chiedete:
Sa cosa accadrà quando lei terrà il fiato? … Nulla, sarà solo in apnea … però non penserà al
dolore. (dovete dirlo con ironia, per stemperare l’atmosfera).
E’ pronta? …uno, due e…treeee
Tira i due capi della corda (o fai tirare i capi dagli spettatori).
Finalmente conosciamo una nuova strega, lei oggi sarà accolta non più dalle fiamme ma da un
bagno di applausi…
Chiedi un applauso per la nuova strega rivelata
METODO:
Il metodo di come bisogna preparare la collana è lo stesso che probabilmente già conosci con il nome di Grandmother's Necklace o Cords of Phantasia ecc..
La differenza è nel materiale, ho usato due corde di chitarra. (ti ricordo che non sono responsabile se le utilizzi e fai male a qualcuno, perciò allenati molto e controlla ogni particolare delle tue azioni)
E al posto delle perle ho usato dei piccoli teschi. Ma chiaramente puoi cambiare il materiale, mi piaceva l’idea di dare un senso a
questo antico effetto. Se per caso hai dimenticato o non conosci il metodo te lo riassumo qui sotto.
PREPARAZIONE:
Prendi le due corde e piegale a metà, ora i due centri inseriscili dentro la sfera (nel nostro caso il teschietto ). Uno alla volta, sembrerà che la sfera sia attraversata da due corde, in realtà ogni lato ha la stessa corda ripiegata. Metti ora le altre due sfere ai lati di questa. Quando metterai la collana nella mano della spettatrice lei chiuderà la mano e la girerà a dorso in su, tu devi solo scambiare un laccio di un lato con uno del lato opposto e per farlo in modo naturale fai un nodo sul dorso della sua mano, ora sei hai fatto tutto correttamente basterà tirare i due lacci e le corde saranno libere. Nell’effetto descritto utilizzo, al posto delle corde di tessuto, due corde di chitarra classica. Come quelle in foto sopra. In questo caso creano un interesse diverso, una tensione particolare, rendendo anche curiosa l’attrezzatura. Se anche tu vuoi utilizzare questo tipo di corde, NON legarle nel centro, ma piegale e fai entrare la piega delle corde all’interno del foro della perlina, come in foto.

Le corde di chitarra si tengono da sole in questo caso quando tirerai i 4 capi non rischi di far male alla spettatrice. (non mi prendo responsabilità di come utilizzerai questo materiale, devi essere cosciente del pericolo di poter far male, evita qualsiasi rischio, allentale prima di farle tirare). Poi inserisco l’altra corda piegata (foto qui sotto), infilo successivamente da un lato e dall’altro
metto diverse perline, non limitarti alle tre classiche, se ne metti 4 o 5 da più l’idea di collanina, Spero ti divertirai a realizzare questo effetto o a crearne uno tuo da questo classico dimenticato.
ALCUNE RIFLESSIONI SU QUESTO PRINCIPIO:
Quando un mago alle prime armi entra nel mio negozio, una delle cose che lo rivela tale è la
seguente domanda:
Avete un gioco che posso far controllare prima di farlo, che mentre lo faccio non devo coprire nulla che possa rivelarsi o scoprirsi e che quando è finito l’effetto posso lasciarlo a controllare?
La mia risposta è quasi sempre:
Per i miracoli puoi rivolgerti a un isolato da qui (il mio negozio di magia è vicino al Vaticano). Normalmente la paura di far controllare o avere un effetto che ha un punto debole può indurre a evitare di eseguirlo, questo è comprensibile, ma in realtà bisognerebbe togliere dal nostro repertorio
praticamente tutte le nostre magie, perché anche se non ce ne siamo accorti noi utilizziamo trucchi (anche quelli automatici) che hanno almeno un “difetto”, che non li rende magici ma illusioni. Vorrei analizzare il problema facendovi riflettere proprio sulla “collana della strega” C’è qualcosa in questo trucco che può aiutarci a capire un principio cardine della nostra arte.

Se voi guardate la differenza che c’è tra la prima figura qui sopra (tratta da R.Scot, The Discoverie of Witchcraft, Booke XIII,cap.30. -Qui sopra-)
e la figura (tratta da Hoffmann, Modern Magic, p.320- riprodotta qui sotto-) è chiaro che è assente il secondo cordino. Questo “errore” in realtà ci aiuta a capire quali sono i punti importanti di una illusione, (l’errore tipografico nell’edizione del The Discoverie of Witchcraft lo utilizzo come provocazione, per chiarire il concetto), ci può far riflettere. Pensateci, se fosse una vera collana mediamente avrebbe un solo cordino, in realtà nell’ esecuzione dell’effetto questo secondo cordino passa inosservato.

Perché?
Ogni effetto ha un proprio difetto (fortunatamente), un qualcosa che lo rende illusione, (altrimenti sarebbe miracolo, no?), credo che il vero artista illusionista si vede da come “copre” quel problema, quel “difetto”. Mi spiego meglio, se devo far apparire un qualcosa e con grazia riesco a canalizzare l’attenzione
degli spettatori dove voglio io, in quel momento la mia creatività e bravura se messa in atto in modo eccellente può realizzare il miracolo. Altrimenti si crea una discrepanza (e in alcuni artisti un disastro), che fa cadere l’illusione rovinosamente, anche se sostenuta da una buona storia.
Ora come molti di voi avranno riflettuto quando si parla di dirigere attenzione degli spettatori si sta
parlando di misdirection, allora forse possiamo comprendere meglio la misdirection in realtà la
PRIMA FASE della sua costruzione, il DOVE inserirla e il PERCHE’.
Ogni volta che si presenta un trucco noi prima di tutto dobbiamo riflettere sui suoi punti deboli (sembra banale ma in realtà quasi sempre si fa il contrario).
Mediamente prima assorbiamo un trucco, da un libro un video ecc… E poi cerchiamo di adattare la misdirection di quell’esecutore a noi, in questo modo noi facciamo un possibile errore. Un buon esercizio è di pensare all’effetto che vogliamo realizzare, comprenderne i limiti e le possibilità, ci verrà subito chiaro quali sono i punti deboli, e li, che dobbiamo intervenire creativamente noi, il nostro approccio per risolvere i punti deboli, il non nasconderli ma integrarli con la presentazione.
Facciamo un esempio semplice. Pensate ad un gioco automatico anche in quel caso dovete “solo“ spingere una levetta, il dilettante crede che il gioco è così potente che il momento in cui muove la levetta non fa differenza, Il mago sa che quello è il momento in cui lui deve tirare fuori la sua creatività, devi coprire in modo
“invisibile” e non caotico, proprio quel gesto (il punto debole). La maggior parte di noi a volte rifiuta di fare un determinato gioco perché occorre un impalmaggio
o una “presa” di troppo e allora per paura di essere “colti in fallo” si decide di non farlo. Io vi invito, anche solo per esercizio, a provare proprio quei giochi, in quel caso affronterete uno scalino che vi aiuterà a creare il percorso illusivo, l’ingrediente più importante che vi contraddistingue da qualsiasi altro mago, perché ognuno di noi è in quel determinato ostacolo che si differenzia, sono le soluzioni che fanno diventare quei punti naturali, che ci permettono di scoprire come siamo veramente come maghi. Ogni prestigiatore ha una soluzione differente al punto debole di quel determinato effetto, quella soluzione è il suo marchio di fabbrica, più pulita essa è più lui si
avvicina al concetto d’impossibile...alla magia.
E’ chiaro che questo è il primo scalino, lo scalino tecnico.