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La Mano Negra, nera e i prestigiatori di Andrea Boccia

La Mano Negra, nera e i prestigiatori di Andrea Boccia

La Mano Negra, nera e i prestigiatori di Andrea Boccia

11/04/2024

La Mano Negra E I Prestigiatori e La Mano Nera E Gli Artisti Italiani.




La Mano Negra come saprai, era un nome attribuito da dei giudici spagnoli a fine ‘800 per smantellare una


presunta organizzazione segreta, in realtà per giustiziare un gruppo di anarchici facendoli passare per


criminali.


Giustamente ti starai chiedendo cosa centra questo con i prestigiatori. In realtà questo fatto di cronaca aveva


colpito l’opinione pubblica europea e i prestigiatori, sempre sul pezzo, crearono alcuni effetti con questo nome suggestivo, e in questo modo proposero al pubblico un effetto con una trama suggestiva.


Più sotto ti propongo uno di questi effetti che credo ancora oggi, con alcuni cambiamenti, possa essere presentato. E’ tratto dalla rivista "L’illusionista" del 1890.


Se ti interessa puoi ricercare anche un altro effetto completamente diverso, ma con lo stesso tema della mano


nera a cura di GIOVANNI CAPELLA era un valido collaboratore della rivista il prestigiatore moderno 1893-94.



( IL PRESTIGIATORE MODERNO, ANNO II, N.6, 1894).


Negli anni diversi illusioni hanno utilizzato nel loro spettacolo il guanto della MANO NERA (anche usando titoli


diversi per questo effetto).




E La Mano Nera E Gli Artisti?


La Mano Nera invece era un organizzazione criminale italiana che operava negli Stati Uniti, se volevi lavorare lì dovevi pagare, c’è un episodio raccontato da Fregoli nelle sue memorie, di un unico caso in cui per “simpatia”


artistica, non viene chiesto il “pizzo” in pratica si presentano a Fregoli, lo invitano a pranzo (insieme alla


moglie) gli mostrano il loro rispetto e gli dicono che potrà stare tranquillo perché è protetto da loro, hanno


apprezzato il suo talento (più sotto puoi trovare la descrizione dalla biografia di Fregoli.


Il fatto potrebbe essere anche solo un aneddoto colorito ri-creato da Fregoli, vero è che lui negli Stati Uniti ci


andò ed ebbe successo e questo potrebbe aver attirato questa “associazione”, anche gli artisti erano soggetti alle


richieste di denaro dei criminali, ad esempio: Enrico Caruso il grande tenore, venne avvicinato dalla Mano


Nera ed ebbe una sostanziosa richiesta in denaro, ma denunciò il fatto e riuscì ad uscirne grazie anche 


all’eroico poliziotto Giuseppe - Joe- Petrosino che riuscì ad arrestare e incastrare i capibanda.


Ma sembra curioso che a Fregoli non venne richiesto denaro.


Ti lascio all’effetto derivante dalla mano negra di fine ‘800 e alla testimonianza di Fregoli.





LA MANO NERA                                                                                                                                                                                        

Questo esperimento che potete eseguire tanto in un grande teatro quanto in una piccola sala, è, a parer mio, uno


nella foto qui sopra Joe Petrosino


dei giuochi più incomprensibili, e più gustati nello stesso tempo dal pubblico.


Prima di alzare il sipario avrete cura di sospendere per mezzo di un filo, nel mezzo del palcoscenico, un guanto


nero che dovrà fungere da Mano Nera,



Appena alzato il sipario e fatto la presentazione della vostra Mano Nera con un discorsetto analogo, tolto se volete dalla storia della famosa setta spagnuola, consegnerete a dieci per- sone del vostro pubblico dieci cartoncini col relativo lapis colla preghiera a ciascuna di scrivervi sopra il nome della città da loro viemmaggiormente preferita.




Mentre che i dieci spettatori saranno, occupati a scrivere, voi pregherete qualcuno di consegnarvi il proprio cappello per imbussolare i bigliettini tosto che saranno scritti, e farne poscia l'estrazione a sorte di uno.



Scritti i biglietti, trovato il cappello, e fattane l' estrazione di uno, a mezzo della solíta innocente mano, voi con un paio di forbici vi avvicinerete alla mano nera sospesa e taglierete quel dito che una persona a piacimento vi avrà indicato.



Compiuto il taglio, consegnerete il dito reciso ad uno del pubblico il quale dietro, vostro ordine leggerà con sonora voce, in mezzo al meravigliato pubblico, il nome della città, scritto sul biglietto estratto a sorte.



Cala il sipario



Ed ora lettori amici che avete..... letto l' effetto del giuoco, eccovene la chiara e semplice spiegazione.



Prima di tutto si prenda un guanto nero. che sia nuovo o vecchio poco importa, s' introduca nelle singole dita cinque rotolini di carta e si sospenda ad un filo che penda dal soffitto.



S'intende che questa operazione deve esser fatta prima di alzare il sipario, poi si prosegua come sopra ho esposto, cioè si facciano scrivere i bigliettini, se ne faccia estrarre a sorte uno e poi leggere forte il contenuto.



Il vostro segretario, poiché indispensabile per questo giuoco, nascosto in una sala atti gua alla vostra dovrà, appena udito il nome della città estratta, scriverlo lestamente in un cartoncino e rotolato, introdurlo in un dito del guanto nero che voi prima di eseguire l'e- sperimento le avrete consegnato.



Al segnale poi che vi farà il vostro segretario, che vorrà dire, tutto è pronto, voi colla



scusa di andare in cerca di un paio di forbici per tagliare il guanto, uscirete dalla sala per



farvi invece consegnare dal vostro segretario il dito preparato.Ritornato nella sola vi avvicinerete al guanto sospeso e taglierete il dito indicatovi dal pubblico. Mentre poi andrete a consegnarlo ad uno spettatore, perchè ne legga il contenuto, destramente avrete cura di sostituire al dito tagliato quello che tenevate nascosto nella mano destra, mascherato dalle forbici.



Credo inutile raccomandare che tutto ciò dovrà esser fatto colla massima lestezza, poiché in caso contrario, verrebbe tolto tutto l'effetto al giuoco.



L'ILLUSIONISTA, ANNO I, N. 3 e 4, 1890



FREGOLI E LA MANO NERA


A Chicago non fioriva  ancora la delicata e lussureggiante planticella del gangsters ma la città era fin da allora un covo di malavita, La cosl detta “Società della Mano nera” Imperversava con le sue ruberie e i suoi ricatti, Ne sapeva qualche cosa il tenore Enrico Caruso, il quale più tardi come egli stesso ebbe a raccontarmi si trovò ripetutamente costretto, per vivere tranquillo con la famiglia, a sborsare qualche migliaio di dollari al membri di quella società», 



Anche a me, un giorno, si presentò all'albergo un giovane, elegantissimo, ma con una faccia tutt'altro che rassicurante. e mi tenne questo discorsetto:”Lei, signor Fregoli, guadagna molto; ed è giusto. Ma qui, a Chicago, esiste molta povera gente che ha diritto egualmente di vivere, e che per vivere si fa aiutare da coloro che sono in grado di dare.... In nome di questa associazione - e în così dire mostrò un biglietto da visita su cui era impressa una mano nera io vengo da lei: ma non per domandarle dei dollari...



Lei, signor Fregoli, gode grandissime simpatie in mezzo a noi... Con i suoi spettacoli riesce a divertirci immensamente e a farci dimenticare molte cose... Vogliamo perciò avere l'onore di annoverarla a commensale, insieme con la sua gentile signora, in un banchetto di soci fondatori del sodalizio... >. Non riuscii a frenare un moto di sgradito sbigottimento. Quello se ne avvide e s' affrettò a soggiungere: Credo, francamente, che le convenga di accettare ».


Capii subito che bisognava accogliere l'invito: pregai soltanto il visitatore di non insistere per mia moglie. Inutilmente. La nostra società desidera entrambi. Posso garantire che lei e la sua signora non si sono mai trovati tanto sicuri come lo saranno in mezzo a noi... ».



Il pranzo ebbe luogo fuori della città ma non saprei dire dove, perché ci fecero fare un lungo tortuosissimo giro per arrivarci. In una grande sala a pianterreno, con le pareti completamente nude, ci aspettava una trentina di persone di varie nazionalità. Ci fecero sedere ad una grande tavola.



Un solo commensale, un brutto ceffo, andò a prender posto, solo, ad un tavolinetto, in un angolo. E nonostante i reiterati inviti dei compagni, ed anche i miei, non volle saperne di sedere alla mensa comune. Ripeteva: «Grazie... grazie... non sono degno di stare accanto a voi!...». Seppi, dopo, che aveva sulla coscienza due omicidî, parecchi furti ed un tradimento verso i compagni: tradimento di cui, però, aveva fatto in seguito una onorevole ammenda.



Allo champagne, un vecchio spagnuolo, ex- maestro di scuola a Barcellona, fuggito dalla patria per non scontare una ventina d'anni di prigione per reato politico almeno così diceva lui s'alzò a parlare e pronunciò un applauditissimo brindisi, col quale tenne a rassicurare me e mia moglie che nulla avremmo avuto a temere per tutto il tempo della nostra dimora negli Stati Uniti. E sta di fatto che nell'anno trascorso nell'America del Nord nessuno ci diede il più lieve fastidio. La protezione di quei poco rispettabili signori della << Mano nera > non fu, dunque, soltanto verbale. 



L.FREGOLI, FREGOLI RACCONTATO DA FREGOLI, RIZZOLI, 1936, PP.146-48